Un caldo infernale rende insopportabili i ritmi già insostenibili delle catene di montaggio alla Electrolux di Susegana. Gli Rls hanno chiesto di ridurre i ritmi e di introdurre pause aggiuntive in alternativa ai palliativi (ventilatori, sali minerali, angurie) messi in campo dalla direzioneaziendale. Ma i vertici della fabbrica trevigiana non intendono ridurre i ritmi dello sfruttamento neanche di fronte a condizioni oggettivamente pesantissime e hanno proposto il lavoro serale e notturno per mitigare gli effetti della bomba di calore che sta investendo la pianura veneta. Una ennesima presa per il culo, dicono le compagne e i compagni della Electrolux: "le pause che il padrone non ci vuole dare ce le prendiamo da soli". E hanno deciso lo sciopero.
Rifondazione comunista è come sempre vicina alle lavoratrici e ai lavoratori che non da oggi rappresentano, nonostante i ripetuti attacchi - ultimo, il tentativo di espellere dalla fabbrica il compagno Augustin Bruno Breda - un punto di resistenza vero agli attacchi padronali, un punto fondamentale di riferimento per chi vuole difendere i diritti di fronte al crescere dello sfruttamento e della precarietà.
La vita delle lavoratrici e dei lavoratori vale più dei profitti!
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista
Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione comunista Veneto
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